Descrizione
il libro
L’ansia, il significato dell’angoscia e il panico sono forme dell’umana sofferenza che si presentano all’attenzione del clinico e che hanno raggiunto per entità e diffusione una forma di rappresentatività che di sicuro non passa inosservata nel panorama della salute mondiale, già prima della pandemia da CO- VID-19. Da sempre la psicoanalisi si interroga sul significato dell’angoscia e delle sue declinazioni e, con questa pubblicazione, si desidera provare a indagarne lo sviluppo nel pensiero psicoanalitico, ma soprattutto sul panorama contemporaneo di Psicoanalisi della Relazione, in Italia portato avanti da SIPRe (Società Italiana Psicoanalisi della Relazione).
Il principio da cui questa riflessione comincia e che ne costituisce al contempo una sua peculiare specificità è il rispetto per l’interezza del soggetto umano e del suo essere nel mondo.
Peculiarità del libro è ospitare l’esperienza degli specializzandi di un’intera scuola di psicoterapia (SIPRe di Roma) in accoglienza di quanto psicoanalisti di fama mondiale, come ad esempio Kernberg chiedono sempre più, ovvero il coinvolgimento e l’esperienza dei giovani in formazione.
la curatrice
Laura Corbelli
Psicologa clinica, analista della Società Italiana di Psicoanalisi della Relazione (SI-PRe) libera professionista e docente di Psicopatologia della Scuola di Specializzazione in psicoterapia della SIPRe di Parma. Dal 2015 è referente dello sportello “Gioco Responsabile” per l’Ente di Stato dei Giochi della Repubblica di San Marino. È membro di redazione della rivista «Ricerca Psicoanalitica».
La centralità della relazione conduce a considerare non soltanto il paziente e le sue sofferenze, ma anche il terapeuta che con lui si trova ad interagire in scambi che coinvolgono entrambi e che incidono profondamente sulle loro reazioni emotive ed affettive. D’altra parte, l’attenzione al Soggetto, prima che alla semplice patologia, permette di ottenere una visione articolata nella quale gli aspetti negativi si intersecano con quelli positivi che anche la malattia può recare con sé, divenendo fattore di crescita e di sviluppo personale.