Descrizione
il libro
Le libertà promesse dal neoliberismo aboliscono la vecchia censura ma fanno i conti con l’autocensura.
Quali disagi comporta bocciare le quote rosa o avanzare dei distinguo critici sul MeToo, l’immigrazione e lo schwa? Sono opinioni spesso bloccate dalla morale politically correct: si tace pur avendo un pensiero diverso da esprimere.
Darsi un freno è utile per convivere civilmente ma può far danni quando annacqua l’opera di scrittori, artisti, musicisti.
Il saggio di Alessandro Chetta, seguito ideale del precedente Cancel Cinema, tasta il terreno minato dell’autocensura volontaria o implicita indicando la possibilità di contro-vigilare su chi, nuovo moralizzatore, vorrebbe vigilarci.
Se in passato era la religione a prescrivere le forme di autocontrollo, adesso è la nuova etica correttista a prescrivere cosa non dire e non fare per evitare urti con sensibilità molteplici come le teste di un’idra.
l’autore
Alessandro Chetta (Napoli, 1977)
Giornalista e videomaker, è al «Corriere della Sera» dal 2007, nelle redazioni di Napoli e Torino. Autore del saggio Il diavolo veste mafia (2012), coautore di Novantadue l’anno che cambiò l’Italia e dell’antologia Strozzateci Tutti. Ha realizzato, tra gli altri, i documentari Instabile (2015), Mirabiles – I custodi del mito (2016), Il Pilota (2018). Con Aras Edizioni ha pubblicato anche Cancel Cinema. I film italiani alla prova della neocensura (2021).
Non sia mai detto. Discorso sull’autocensura (2022) ha ricevuto il marchio Microeditoria di Qualità 2023.
rassegna stampa
Brioches Podcast, Censura e autocensura? in che direzione va la società? con Silvia Milani e Antonino Pasqualino Di Gregorio, 3 dicembre 2023
Radio Radicale, Censura e autocensura fra passato e presente con Giuseppe Di Leo e Valter Vecellio, 21 novembre 2022
Tempi, Non sia mai detto che ho detto qualcosa di Piero Vietti, ottobre 2022
La Ragione, Lavaggio del cervello e autocensura di Giancristiano Desiderio, 23 settembre 2022
Il Mattino – Napoli, Chetta: censura e paradossi occidentali, di Marco Ciriello, 22 settembre 2022
Il dado però è tratto. Un giovane artista immaginando che vi sia la pur minima possibilità di restare fuori dal circuito Spotify si autocensurerà implicitamente a monte e, se non bastasse, anche esplicitamente a valle, dichiarando poi con tranquillità: io? Non sia mai detto, non mi sono censurato.
Alessandro Chetta
