Ada Gobetti su Il Sole 24 Ore

Ada Gobetti su Il Sole 24 Ore, Battagliera. Si chiama L’ansia folle del volo. Sul Diario partigiano di Ada Gobetti (Aras Edizioni, pagg. 292, € 25)

il libro di Brigitte Maurin Farelle che esplora e approfondisce le caratteristiche e le qualità di una grande donna troppo spesso oscurata dalla straordinarietà del marito Piero Gobetti.

Questo libro si concentra sulla lotta partigiana di Ada Gobetti, venti mesi fondamentali nella costruzione di un’identità che si consolida nella scrittura del Diario

pubblicato da Einaudi nel 1956.

Dall’introduzione del libro:

Il Diario partigiano, difficilmente collocabile in una categoria (diario, autobiografia, memoria)

dà conto del travaglio spirituale e letterario vissuto da Ada Gobetti durante i venti mesi di lotta e documenta come le vicende storiche abbiano contribuito a ricostruire un’identità.

Questo saggio svela un’Ada che è in cerca del senso della propria vita riuscendo così a ritrovare il proprio equilibrio tramite un processo impegnativo.

L’ansia di volo va intesa come una sua presa di autonomia rispetto a Piero Gobetti e alla propria famiglia, la scrittura le permetterà di superare il personaggio storico di staffetta o di commissario politico per approdare alla persona e spaziare in una dimensione simbolica se non poetica.

Dal Diario partigiano emerge il salvifico recupero dei tempi, facendo sì che il passato sia ormai uno slancio propulsivo per affrontare un presente affannoso e un futuro denso di minacce.


Nel Diario partigiano Ada Gobetti dà di se stessa un ritratto che sa della litote; durante un rastrellamento, nel settembre del 1944, non è perquisita perché ritiene di non esser degna di interesse e aggiunge:

“Ma, come al solito, nessuno mi disse nulla; e benedissi ancora una volta il mio aspetto insignificante né bionda né bruna, né alta né bassa, né grassa né magra, né bella né brutta – che mi fa passare inosservata e che nessuno ricorda”.

Con tale enunciato totalmente negativo (tredici formule), Ada Gobetti ricusa la sua visibilità, la sua pre-stanza atteggiandosi a ‘non eroina’; è un autoritratto equilibrato e anche ironico poiché dice una cosa per il suo opposto: infatti poco prima aveva affisso manifesti sotto i portici torinesi e portava un bel po’ di soldi per il capo della formazione ‘Stellina’, Giulio Bolaffi-Laghi!

Dall’introduzione

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