Descrizione
il libro
La vita di Alda da Rios (1878-1951) è indissolubilmente legata al Soroptomist, la celebre associazione femminile internazionale, di cui lei stessa fondò la prima sede italiana a Milano in pieno periodo fascista con un iniziale gruppo di 31 donne associate.
Nonostante la prematura chiusura per volere del regime nel 1934, un nuovo capitolo di impegno e presenza nella politica e nella società arrivò nel dopoguerra.
Dal 1948 il club delle «ottime sorelle» – così Da Rios definì le soroptimiste – ha raggiunto oggi 72.000 socie e oltre 3.000 club in 121 Paesi del mondo, i cui obiettivi sono l’avanzamento della condizione femminile, la promozione dei diritti umani, l’accettazione delle diversità, lo sviluppo e la pace.
Partendo dalle scarne tracce disponibili a livello bibliografico e grazie all’utilizzo di materiali archivistici inediti, l’autore ha ricostruito con la lente dello storico uno dei tanti profili femminili dimenticati, o quasi, del Novecento.
l’autore
Marco Severini
insegna Storia dell’Italia Contemporanea e Storia delle Donne nell’Italia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata. Ha fondato (2011) e presiede l’Associazione di Storia Contemporanea. Ha curato insieme a Lidia Pupilli, il volume Dodici passi nella storia. Le tappe dell’emancipazione femminile (2016) e il Dizionario biografico delle donne marchigiane (cinque edizioni, 2018-2022). Autore di numerose pubblicazioni, tra cui Dieci donne. Storia delle prime elettrici italiane (2012); Giulia, la prima donna (2017); Periferie contese. Storie della prima guerra mondiale (2018); In favore delle italiane. La Legge sulla capacità giuridica della donna (2019); Licia. Storia della prima italiana che denunciò un questore (2020), Fuga per la libertà. Storia di Alda Renzi e di un salvataggio collettivo nel 1943 (2021), Da Conte a Draghi. Problemi e scenari del biennio pandemico (2022); Public History. Undici anni sul campo (2022), dirige due riviste di storia contemporanea e quattro collane di studi contemporaneistici presso altrettanti editori italiani. È editorialista della rivista «Democrazia futura».
Il primo club sorottimista, secondo la grafia del tempo, vide la luce il 20 ottobre 1928 con presidente Alda […].Alle prime 25 socie Alda scrisse in quel 1928: «MEMENTO – Il Club vi darà quanto gli darete».
L’idea che l’amicizia e il reciproco affetto dovessero costituire – anziché la religione, la politica (il club si dichiarava apolitico) o altro – il principale collante della nuova associazione era assolutamente originale e innovativa.
Marco Severini