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L’approccio transculturale nella relazione d’aiuto. Il contributo di Georges Devereux tra psicoterapia e educazione

25.00  23.75 

Alain Goussot
anno 2014
#5 Paideia e alterità
396 pp.
ISBN 9788898615117

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Descrizione

Questo libro affronta la questione della dimensione transculturale nella relazione di aiuto, cioè della relazione educativa e di cura in contesti multiculturali.

Lo fa attraverso il lavoro di Georges Devereux, fondatore dell’etnopsichiatria e della psicologia transculturale, e mostra come possono essere applicati negli ambiti della psicoterapia ma anche dell’intervento educativo i metodi, gli strumenti e i concetti di complementarismo, decentramento, mediazione, controtransfert, identità plurime e meticce ecc… Il lavoro illustra anche il rapporto tra psicologia, educazione, antropologia (si parla del rapporto di Devereux con Ferenczi, Lévy-Bruhl, Roheim) per fornire a chi lavora nel campo sia della psicoterapia che dell’educazione una serie di indicazioni metodologiche.

Vi sono anche delle parti pratiche sulla mediazione interculturale e l’intervento psicopedagogico con soggetti provenienti dal mondo dell’immigrazione.

Il volume è indirizzato ai ricercatori nei campi dell’antropologia, della psicologia e della pedagogia; è anche destinato a chi si occupa di clinica, di interventi educativi dentro e fuori dalla scuola nonché agli operatori dei servizi socio-sanitari che devono oramai fare i conti con una società pluriculturale e multietnica.

Il lavoro di Devereux, ben descritto dal recente film Jimmy P di Aranud Desplechin (presentato nel 2012 a Cannes) sulla storia del suo incontro con un indiano delle pianure del Nord America in situazione di sofferenza psichica, potrà essere utile oggi per costruire dei contesti accoglienti e rispettosi delle differenze culturali.

Indice

L'AUTORE

Alain Goussot, pedagogista di origine belga, prematuramente scomparso nel 2016.  Ha insegnato Pedagogia Speciale presso il dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Bologna. Ricercatore sui temi dell’educazione attiva; della pedagogia speciale, della relazione tra disabilità, apprendimenti e contesti di vita (sociale, culturale e familiare), studioso dei processi transculturali ed educativi, nonché del rapporto tra etica e relazione di cura. Pure partendo dai processi educativi, l’approccio dei suoi lavori è di natura interdisciplinare (pedagogia, antropologia, psicologia, sociologia e filosofia). Autore di diversi volumi, con Aras Edizioni ha pubblicato anche Autismo: una sfida per la pedagogia speciale (2012), La pedagogia speciale come scienza delle mediazioni e delle differenze (2015).