Descrizione
il libro
Benedetto Croce si rappresentava come il Vesuvio d’inverno: sopra ha la neve, sotto il fuoco. Il filosofo della“religione della libertà” era un uomo passionale e amava sopra ogni cosa la libertà, la verità, la patria. «Noi non possiamo vivere di affetti per cose o persone – scriveva a Renato Serra in un momento drammatico della sua vita –: dobbiamo amare e legarci, ma dobbiamo essere pronti a distaccarci senza cadere». Un esercizio non facile che Croce fece non senza sofferenza.Questa biografia – vincitrice del Premio Acqui Storia 2014 – giunge mezzo secolo dopo quella ormai classica di Fausto Nicolini. Racconta il percorso di fede e di passione di Croce, e mostra come in lui vita e pensiero furono, alla maniera dei filosofi antichi, vita filosofica. L’esistenza di Croce fu tutta attraversata da un’angoscia cronica, prima “selvatica e fiera” e poi “domestica e mite”. La sua vita affettiva dà il tono musicale alla filosofia dello spirito, che si alimenta in maniera profonda del lungo amore per Angelina Zampanelli e della morte di lei, dell’amicizia e della inimicizia con Giovanni Gentile, dell’amore per la vita libera italiana ed europea e dell’etica del lavoro. La sua storia personale incarna il senso migliore della storia moderna del nostro Paese, perché Croce con la sua filosofia della libertà, che si oppone tanto al fascismo quanto al comunismo e ci dona un’autentica cultura liberale anti-totalitaria, è l’italiano della verità e della libertà che si oppone alla tracotanza del Potere.
l’autore
Giancristiano Desiderio (Pompei, 1968) è tra i maggiori studiosi italiani dell’opera di Benedetto Croce e un interprete del suo liberalismo. Ha pubblicato saggi, oltre che su Croce, su Machiavelli, Vico, Hegel, Marx, Berlin ed Einaudi ed è autore di una singolare filosofia del calcio con cui le categorie del pensiero e dell’azione sono messe in gioco e ridefinite come controllo e abbandono della condizione umana. Nel 2024 gli è stato attribuito il Premio Isaiah Berlin Monografie. Scrive per il «Corriere della Sera», «la Lettura», «il Giornale», «La Ragione».