Aras Edizioni

21/12 Carcere e rieducazione a Pesaro

Il carcere può essere rieducazione?

Questa è la tematica che tratta il libro Carcere e rieducazione. Da istituto penale a istituto culturale edito da Aras Edizioni nel 2019.

Il saggio parte da un’analisi della parola educazione.

Il carcere può essere rieducazione.

Perciò educare non significa condannare a un’esilio mentale dove la riabilitazione non è concessa

L’autore Donato Antonio Telesca è specializzato in Criminologia e Psichiatria forense.

In questo saggio si espone a favore di una rieducazione che risvegli la coscienza delle persone detenute.

Infine, Lo scopo di educare è quello di riabilitare in pieno risvegliando le coscienze.

Di conseguenza chi ha commesso un atto criminale o è stato accusato di averlo commesso deve avere l’opportunità di poter cambiare.

Quindi modificare il proprio modo di pensare vuol dire potersi riabilitare.

Pertanto infierire sul condannato senza applicare nessun tipo di riabilitazione psicologica, senza prevederne un futuro inserimento nella società, equivale a una condanna a vita.

Lo studio è fondamentale per permettere un inserimento futuro del detenuto in società è necessario dargli la possibilità di creare e fare cultura.

Gli istituti penali in questo senso hanno il dovere se non l’obbligo di educare il detenuto prevedendo un suo possibile reinserimento sociale.

Il lavoro inteso come riabilitazione totale richiede una preparazione mirata all’inserimento del detenuto nella società.

Limitare il lavoro del detenuto dentro l’Istituto Penale ad un esercizio senza pratica reale, rende il lavoro dei carcerati non riabilitativo.

Sabato 21 dicembre ore 10:00 presentazione del libro Carcere e rieducazione Sala consiliare del Comune di Pesaro, Piazza del Popolo, 1.

Intervengono l’autore Donato Antonio Telesca e il magistrato Gioacchino Sassi.

L’evento è organizzato dall’associazione Viatico.

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