Il libro mandato al rogo di Cori Modigliani, Domenica 5 maggio presso la Galleria Antichi Forni alle ore 17:30 prima presentazione del libro di Sergio Di Cori Modigliani, Sarà per un’altra volta , nell’ambito di Marche Libri 2019, fiera dell’editoria marchigiana.
È lecito parlare ancora oggi di censura nel nostro Paese? L’epoca è molto diversa, in tutti i sensi. In teoria dovrei dirle di no, assolutamente no, perché oggi il mercato è libero ed è globale e chiunque ha il diritto di pubblicare ciò che vuole, con chi vuole e come vuole.
Il problema è che il Diritto non basta.
Ci vuole anche la possibilità di avere accesso al mercato, ma quella, invece è negata.
Lo è per i liberi pensatori che si rifiutano di schierarsi politicamente, lo è per chiunque non goda di malleverie politiche, e per chiunque non abbia la possibilità di investire una forte quantità di danaro.
Legalmente non esiste alcuna censura e si può stare tranquillo.
Le condanne sono di altro tipo. Perché questo è un paese in cui vale soltanto chi conta e chi vale non conta.
La visibilità ha sostituito la sostanza. Di conseguenza, l’autore è morto perché accettando questo modello ha rinunciato alla propria essenza diventando ciò che gli editori vogliono da lui: che sia un personaggio televisivo.
L’autore, oggi, infatti, non pretende più che i personaggi da lui inventati vivano per conto loro nell’immaginario dei lettori, ma si è sostituito a loro prendendone il posto e quindi si sono suicidati nel nome della visibilità, se possibile, con una succosa aggiunta gossip.
E questa è una tragedia collettiva che, a mio avviso, è molto ma molto peggio di qualunque forma di censura.